Il panorama della gestione condominiale sta attraversando un’importante trasformazione con l’entrata in vigore della tanto attesa riforma approvata con il Decreto Legislativo 149/2022. Entrata in vigore dopo dieci anni, questa riforma sta portando modifiche sostanziali ad una disciplina rimasta invariata dal 1942, rispondendo alle moderne esigenze condominiali.
Attraverso una mirata attenzione alla semplificazione delle procedure decisionali e alla garanzia di maggiore flessibilità nella gestione delle spese, la nuova normativa ha introdotto una serie di significative novità che coinvolgono ogni aspetto della vita condominiale. Questi cambiamenti riguardano nello specifico:
• Il ruolo dell’amministratore
• La gestione degli animali domestici
• La definizione del condominio minimo
• Gestione lavori straordinari
Il ruolo dell’amministratore: cosa cambia?
Attualmente il ruolo dell’amministratore di condominio è determinante nella vita condominiale: non sorprende, quindi, che la recente riforma abbia mirato a rafforzarne la posizione anche attraverso l’introduzione dell’obbligatorietà della mediazione.
In precedenza, l’amministratore poteva assumere questo ruolo solo se preventivamente approvato dall’assemblea con un voto di maggioranza; ora, invece, il ruolo di mediatore verrà riconosciuto automaticamente al professionista.
Animali e condominio: via libera agli amici a quattro zampe
La riforma prevede che il regolamento condominiale non possa più vietare la presenza di animali. Tuttavia, è fondamentale mantenere un ambiente armonioso, rispettando le regole del buon senso, evitando di compromettere la pulizia e la sicurezza condominiale.
Gli animali sono liberi di circolare nelle parti comuni, purché siano adottati tutti gli accorgimenti necessari per garantire la tranquillità di tutti i condòmini.
Condomini minimi: costituzione ed obblighi
Nuovo cambiamento riguarda i condomini minimi: viene introdotta la necessità di avere almeno nove condomini affinché sia necessaria la figura dell’amministratore, rispetto al precedente requisito di cinque. Di conseguenza, la nomina non è obbligatoria nel caso in cui il numero sia inferiore ad otto.
Indipendentemente dalla presenza dell’amministratore, il condominio è tenuto a dotarsi di un codice fiscale e rispondere a tutti i doveri che lo riguardano. L’osservanza delle norme è una condizione obbligatoria. Inoltre, sebbene l’adozione della prassi del buon senso sia facoltativa, risulta altamente consigliabile, indipendentemente dal numero di condomini presenti nello stabile.
Opere edili e lavori straordinari
La riforma ha introdotto modifiche significative anche in merito ai lavori, sia di natura straordinaria che ordinaria.
Per quanto riguarda i lavori di normale entità, non è previsto un quorum specifico; si applica la regola della maggioranza semplice, ovvero la metà dei presenti all’assemblea.
Nel caso dei lavori straordinari, invece, la delibera deve essere approvata dalla maggioranza dei presenti alla riunione, rappresentando almeno 500 millesimi, ossia il 50% del valore dell’immobile. Inoltre, è stato stabilito che quando l’assemblea delibera lavori straordinari, deve essere creato un fondo il cui importo corrisponde al costo preventivato per l’esecuzione dei lavori programmati.